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Occhiata - (Oblada melanura) a Roma e dintorni
Appartiene alla famiglia degli Sparidi come il sarago ... caratteristica la macchia nera sulla base della coda. Questa caratteristica la troviamo anche nel sarago sparaglione che, però, si distingue dall’occhiata dalle pinne ventrali e l’anale giallastre e la forma più rotonda. Molti confondono le due specie, anche perchè condividono, largo modo, lo stesso habitat.
L’ occhiata vive in branchi, più o meno numerosi, lungo le scogliere, sia naturali che artificiali, ricche di posidonia e di altre alghe, con buche sabbiose e, soprattutto, davanti alle punte che sporgono in mare, nella superficie dell'acqua normalmente sino a 3 - 4 metri di profondità. I luoghi da me frequentati, le abitudini del pinnuto, e le fregature prese, mi fanno propendere per una canna da surf di 6 metri, mulinello robusto a recupero rapido (a volte si beccano cefali di peso, bei saragotti che picchiano come assassini e piccoli polpi da salpare velocemente...), lenza madre dello 0.50, galleggiante portante da 60 - 80 gr. a scorrere, perlina, circa un metro di finale dello 0.20, due braccioli da 0.20, di diversa lunghezza, ami del 15, fiocco di pane indiano (si sfoglia facilmente) o di rosetta fresca.
Se tutto va per il verso giusto, un'affondata energica, e la fuga per traverso, segnala che l'occhiata è presa.
Io ferro e recupero in fretta, la nostra amica è un'ottima combattente, soprattutto a pelo d'acqua, e non voglio darle la possibilità di sfruttare il luogo a suo vantaggio.A seconda della giornata, come esca alternativa, uso la sarda in filetti freschi o la tremolina. In manzanza d'altro la parte bianca della cozza, in giornate particolari, ha fatto il suo dovere. Pasturo con palle di polenta, pane secco gratuggiato, sarda passata, appena inumidite ( si sfaldano più in fretta).
La misura minima è 7cm.
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